Spazio Italia - Radio Timisoara

Spazio Italia - Radio Timisoara

26/01/2024

26 gennaio 2024

Alle 13 ora Australia abbiamo lasciato la banchina di airlie beach. C’è stata molta eccitazione tra gli equipaggi, ma nemmeno tantissima.

Adesso , dopo qualche manovra per rinrescarci la memoria di come si governano questi mostri a vela, stiamo navigando a motore per raggiungere la dogana per avere il permesso di lasciare la nazione.  Andremo a motore per circa 70 miglia,questo significa circa 10 ore.  Domani verso le 5 am dovremmo arrivare.

Il peggiore dei miei incubi si è presentato solo 2 ore dopo essere partiti. Un profondo malessere mi ha avvolto e sono volato a prendere la prima e spero l’ultima pastiglia contro il mal di mare.  È incredibile, non lho mai sofferto il mal di mare e ti assicuro che è una bruttissima bestia. Nonostante ciò ho partecipato a quasi tutte le evoluzioni. Mi sono fermato alle ultime 2 perché proprio non c’è la facevo più.

Il tempo è stato clemente fino ad ora, fa caldo ma ci sono 23kn di brezza  che soffia da est e, almeno sul ponte si respira. Cosa diversa sotto coperta. I prossimi giorni saranno complicati per usare un eufemismo, ma non mi arrendo anzi questo stato di cose mi ha sempre spronato a fare meglio e,  soprattutto andare avanti sempre.

Il malessere sembra essere passato, ma dato che sono on watch (più avanti cercherò di spiegare il complicato sistema di rotazioni che è stato adottato,  solo perché ancora non l’ho capito)  non andrò sotto coperta per le prossime 4 ore. Me ne sto a poppa, a guardare il mare e a sentire il vento.

Anche se l’umidità ha fatto calare una sottile foschia che non rende limpido l’orizzonte, il paesaggio è stupendo. 

Ho appena finito il mio turno al timone. Prua 133. Ovviamente si è deciso di issare lo yankee 3 appena ho lasciato il timone, e così via di winch!

Stiamo navigando a 7 nodi al lasco. Serata stupenda. 

L’equipaggio è molto simpatico e sono tutti ben disposti ad aiutare gli altri. Insomma si sta bene anche se fa caldo.

Tra un po si cena e alle 22 posso andare a dormire per 6 ore. Il vantaggio di avere un equipaggio numeroso. Sotto coperta fa molto caldo anche se abbiamo aperto i boccaporti a prua e poppa per creare in po di corrente. Ci si abitua a tutto, anche a navigare di notte. Mi ricordo la prima volta che l’ho fatto.  Mi faceva un pochino paura non vedere nulla, affidarsi ai soli strumenti è un atto di fede che per chi non è abituato è abbastanza difficile  ,anche perché al timone non c’è il rimando del radar che si trova solo nella nav station sotto coperta. 

Così sta per finire il primo giorno in mare, il primo di 35 circa. Tutto sommato, nonostante un fastidiosissimo mal di mare nelle prime ore, tutto è meraviglioso. 

Credo di aver parlato troppo presto, il long off come lo chiamano qui, cioè il turno dove sei a riposo e che dura 6 ore, iniziato alle 0800pm e terminato poco fa alle 02.00 am, è stato una specie di tortura. Il caldo sotto coperta non è descrivibile. Il tuo corpo cerca di difendersi sudando di continuo.  Il ventilatore che ognuno di noi ha con se, fa poco e nulla, ma è meglio di un calcio nei paesi bassi per così dire. La cuccetta, poi, ha le stesse dimensioni delle mie spalle e girarsi è impossibile… insomma una bella prova di resistenza. La cosa incredibile è che ciò nonostante sono riuscito a dormire qualche ora.

27 gennaio

Adesso sul ponte c’è solo il mio turno.  Piove a sprazzi ma almeno si respira. 

Stiamo andando di poppa e rolliamo un po. Il mare non è fermato ma ci sono ancora delle onde che si sono create con il tifone di giovedì e che non si sono ancora chetate. Il cielo è coperto e la luna non si vede più. Si intravedono le luci in testa d’albero delle altre barche della Clipper, come me in questo momento ci sono altre persone che stanno condividendo esattamente quello che sto vivendo io, e forse qualcuna  sta già cominciato a chiedersi perché è qui.

A parte i momenti in cui si manovra,  almeno quando non c’è mare grosso e venti sostenuti,  si ha molto tempo per pensare, ricordare e, probabilmente tirare qualche bilancio. Certo la vita a bordo di barche come questa è dura, non si compara con quella delle barche da crociera,  alberghi a 5 stelle al confronto. 

Su barche come questa tutto è pesantissimo e difficile, la contro parte è che se fai quello che di deve, è molto più sicura.

Spazio Italia - Radio Timisoara

Genuary 26th 2024

At 1pm Australia time we left the dock at Airlie Beach. There was a lot of excitement among the crews, but not a lot.

Now, after a few maneuvers to refresh our memory of how to steer these sailing monsters, we are sailing by motor to reach the customs for permission to leave the country. We will motor about 70 miles, this means about 10 hours. Tomorrow around 5 am we should arrive.

The worst of my nightmares showed up just 2 hours after we left. A profound uneasiness enveloped me and I flew to take the first and hopefully the last tablet against seasickness. It’s incredible, I’ve never felt seasick and I assure you it’s a terrible beast. Despite this I participated in almost all the evolutions. I stopped at the last 2 because I just couldn’t do it anymore.

The weather has been kind so far, it’s hot but there’s a 23kn breeze blowing from the east and, at least on the deck you can breathe. Different thing below deck. The next few days will be complicated to put it mildly, but I am not giving up, in fact this state of affairs has always encouraged me to do better and, above all, always move forward.

The discomfort seems to have passed, but since I’m on watch (later I’ll try to explain the complicated rotation system that has been adopted,  just because I haven’t understood it yet)  I won’t go below deck for the next 4 hours. I sit at the stern, looking at the sea and feeling the wind.

Even if the humidity has caused a thin mist that does not make the horizon clear, the landscape is stupendous.

I just finished my shift at the helm. Bow 133. Obviously it was decided to hoist the Yankee 3 as soon as I left the helm, and so on with the winches!

We are sailing at 7 knots downwind. Wonderful evening.

The crew is very nice and they are all willing to help others. In short, you feel good even if it’s hot.

We’ll have dinner in a bit and at 10pm I can go to sleep for 6 hours. The advantage of having a large crew. Below deck it is very hot even though we opened the bow and stern hatches to create a bit of current. You get used to everything, even sailing at night. I remember the first time I did it. It scared me a little not to see anything, relying on the instruments alone is an act of faith that is quite difficult for those who are not used to it, also because there is no radar reference at the helm which is only found in the nav station below deck.

So the first day at sea is about to end, the first of about 35. All in all, despite a very annoying seasickness in the first hours, everything is wonderful.

I think I spoke too soon, the long off as they call it here, that is, the shift where you rest and which lasts 6 hours, which started at 0800pm and ended just now at 02.00am, was a kind of torture. The heat below deck is indescribable. Your body tries to defend itself by constantly sweating. The fan that each of us has with us does little or nothing, but it is better than football in the Netherlands so to speak. The bunk, then, has the same dimensions as my shoulders and turning over is impossible… in short, a good test of resistance. The incredible thing is that I still managed to sleep for a few hours.

January 27

Now it’s only my turn on the bridge. It rains intermittently but at least you can breathe.

We’re going astern and rolling a little. The sea has not stopped but there are still waves that were created by Thursday’s typhoon and which have not yet subsided. The sky is overcast and the moon can no longer be seen. You can see the lights at the masthead of the other Clipper boats, like me at this moment there are other people who are sharing exactly what I am experiencing, and perhaps some are already starting to wonder why she is here.

Apart from the moments when you are manoeuvring, at least when there is no heavy sea and strong winds, you have a lot of time to think, remember and probably take stock. Of course life on board boats like this is hard, it doesn’t compare with that of cruise boats, 5 star hotels in comparison.

On boats like this everything is very heavy and difficult, the downside is that if you do what you need to do, it’s much safer.

Spazio Italia - Radio Timisoara

25/01/2024

Meno uno

Ultime ore alla partenza.
Il ciclone Kyrilli si è spostato più a nord senza quasi toccare Airlie beach. La cosa lascia un po la bocca amara dato che abbiamo ritardato la partenza di quattro giorni praticamente per nulla, ma andare a vela significa anche questo. Il modo migliore per non avere problemi è quello di evitarli, anche se ogni tanto si può peccare di eccesso di zelo. Poco male. Mi dispiace solo che la mia Aurelia era pronta a immortalare la nostra partenza con la sua bellissima Z7 e il potentissimo tele da 1600… Va bhe, spero che sia all’arrivo a Ha Long Bay e che la nostra barca sia la prima!

Oggi abbiamo acquistato le verdure e la frutta fresca, oltre alla carne congelata che, nell’attesa di essere imbarcata domani,

è stata stivata nei frizer che alcuni membri dell’equipaggio hanno nei loro appartamenti qui ad Aierlie Beach. I vegetali, invece, sono depositati negli uffici della marina che per l’occasione sono stati chiusi e, con l’aria condizionata al massimo, sono stati trasfromati in cella frigorifera.

Domani, visto che ho ancora la macchina che ho affittato all’areoporto di Proserpine quando sono arrivato e che, soprattutto negli ultimi giorni si è rivelata preziosissima, andrò a prelevare altri tre compagni di regata dai loro rispettivi alloggi e, prima di riconsegnarla, li lascerò alla marina con il resto dei bagagli.

Finalmente sono stati assegnati i bunks (le cuccette) e i relativi lockers dove sistemare le nostre cose. Dato che saremo 21 in equipaggio, anche se la barca è un 70 piedi, quindi circa 24 metri, lo spazio a disposizione è molto limitato. Per questo motivo ho dimezzato il mio bagaglio, approfittando che Aurelia era ancora qui con me per riportarlo a casa. Inoltre ho razionalizzato al massimo la logica di utilizzo degli indumenti (pochi) che mi sono rimasti. Ho acquistato 3 Dry bags che sono essenzialmente delle saccocce di 15 litri ciscuna che hanno un sistema di chiusura ermetico che impedisce all’umidità e all’acqua di entrare. A bordo, l’umidità è incredibile e se non hai l’accortezza di siggillare tutto, rimarrrai senza indumenti asciutti. In uno ho sistemato maglieria intima, magliette e pantaloni, in un altro medicine, calze, guanti, cappelli, occhiali, lenzioli tecnici e asciugamani super techoltre alle salviette igeniche e nell’ultimo, una cerata leggera, il mio laptop la mia Istan360 e il necesser con spazzolino rasoio etc.

Ieri sera ho invitato dei colleghi per una carbonara, che considerrando la pancetta che sono riuscito a trovare, devo dire che era deliziosa. Oggi, rimanendo in tema culinario, ho preparato della semplicissima pasta al pomodoro, che purtroppo non può


essere giudicata all’altezza di quelle che preparo normalmente, a causa dei pomodori che ho trovato qui. Ma la fame ha sopperito al gusto.

Mentre cucinavo, Kyrilli ha dato il meglio di se e ha abbattuto due enormi vasi che si trovavano nella veranda davanti all’appartamento che ho affittato.

Era facimente immaginabile che avrebbero potuto essere presi di mira dal ciclone, ma evidentemente non tutti gli addetti sono interessati al mantenimento e alla conservazione del patrimonio. Io, con la mia fabbrica in Romania, purtroppo ne so qualcosa.

Ho guardato un film, letto qualche capitolo di un libro, ovviamente di traversate oceaniche (il Magic) e mi preparo per definire gli ultimissimi dettagli che comprenderanno anche la ricarica di tutti gli apparecchi elettronici che mi porterò al seguito, dato che credo che a bordo ci sarà una piccola lotta ogni volte che si vorranno ricaricare telefonini, computer e altre diavoleria, compresi i ventilatori che ognuno di noi sistemerà sui propri bunck per cercare di smuovere un po’ l’aria sottocoperta, almeno sino a quando non avremo oltrepassato l’equatore dirivendoci a nord.

Quindi a nanna presto quest’oggi, domani inizierò a scrivere un altro capito importante della mia vita e, compatibilmente con le possibilità e il tempo a disposizione, cercherò di alimentare anche questo blog, anche se per metterlo on line, dovrò aspettare di appropriarmi nuovamente alla costa, questa volta del Vietnam.
Gianluca al timone del CV31-70Ft

Gianluca